
Questo luogo racconta non solo la vita ma anche un momento drammatico della nostra storia. Quello che oggi è un tempio dei libri, un tempo era un vivace quartiere residenziale e custodisce un segreto rimasto sepolto per secoli. Quando si scavò qui, l'archeologia ci ha restituito una scena ferma nel tempo.
La Vita nel Quartiere Brettio-Romano
Prima della catastrofe, questa era un'area viva e popolata. Le fondazioni realizzate in ciottoli di fiume a secco rivelano case di origine brettia (IV-III sec. a.C.), i Romani riutilizzarono e abitarono per secoli. La vita quotidiana è testimoniata dai reperti: coppe per bere, skyphoi, piatti eleganti a vernice nera e unguentari per profumi e oli.
Il Giorno del Disastro
Poi, forse a causa di un potente terremoto collocabile all’inizio del II secolo d.C., la vita fu interrotta all'improvviso.
L'Abbandono e la Rinascita
Dopo quella catastrofe, questa zona della città non fu più la stessa. L'area, devastata, fu abbandonata e rimase disabitata per quasi 1500 anni. Il paradosso della storia volle che quel luogo di distruzione e oblio venisse scelto, tra Otto e Novecento, per edificare il Seminario Arcivescovile, oggi trasformato nella Biblioteca Nazionale. Un antico quartiere crollato è così rinato come un faro di sapere per le generazioni future.
Reperti al Museo
I reperti di questa casa sono esposti al Museo dei Brettii a Cosenza. Cerca in particolare:
Perché questa tappa è importante? Quando entrate in questa Biblioteca, camminate su un luogo di silenzio e di memoria. Sotto i vostri piedi non ci sono solo settimi murari, ma il ricordo di un giorno terribile che fermò il tempo. Questo sito ci parla della fragilità delle nostre città, ma anche della loro straordinaria capacità di rinascere, trasformandosi continuamente.



