La Biblioteca Nazionale e la Casa del Disastro - Un quartiere antico sepolto da una catastrophe

Questo luogo racconta non solo la vita ma anche un momento drammatico della nostra storia. Quello che oggi è un tempio dei libri, un tempo era un vivace quartiere residenziale e custodisce un segreto rimasto sepolto per secoli. Quando si scavò qui, l'archeologia ci ha restituito una scena ferma nel tempo. 

La Vita nel Quartiere Brettio-Romano

Prima della catastrofe, questa era un'area viva e popolata. Le fondazioni realizzate in ciottoli di fiume a secco rivelano case di origine brettia (IV-III sec. a.C.), i Romani riutilizzarono e abitarono per secoli. La vita quotidiana è testimoniata dai reperti: coppe per bere, skyphoi, piatti eleganti a vernice nera e unguentari per profumi e oli. 

Il Giorno del Disastro 

Poi, forse a causa di un potente terremoto collocabile all’inizio del II secolo d.C., la vita fu interrotta all'improvviso. 

  • L'Ambiente 12: Il tetto di una casa cedette e crollò violentemente. Tre brocche, appese a delle mensole, furono scaraventate a terra e sepolte lì dove caddero. Il loro ritrovamento in situ racconta un'istantanea della tragedia: la vita di ogni giorno, spezzata in un attimo.
  • L'Ambiente 11: Nella stanza accanto, il crollo fu altrettanto crudele. Oltre a tegole e coppi, gli archeologi hanno rinvenuto lo scheletro di una mucca, sorpresa e uccisa dal crollo mentre si trovava nella sua stalla. Un dettaglio agghiacciante che ci fa capire la violenza inaudita di quell'evento.

L'Abbandono e la Rinascita 

Dopo quella catastrofe, questa zona della città non fu più la stessa. L'area, devastata, fu abbandonata e rimase disabitata per quasi 1500 anni. Il paradosso della storia volle che quel luogo di distruzione e oblio venisse scelto, tra Otto e Novecento, per edificare il Seminario Arcivescovile, oggi trasformato nella Biblioteca Nazionale. Un antico quartiere crollato è così rinato come un faro di sapere per le generazioni future. 

Reperti al Museo

I reperti di questa casa sono esposti al Museo dei Brettii a Cosenza. Cerca in particolare: 

  • Coppe a vernice nera con decorazioni a palmette e rosette (III-II sec. a.C.)
  • Skyphos (tazza per bere) dell'ultimo terzo del IV sec. a.C.
  • Unguentari in vetro e ceramica (II sec. a.C.)

Perché questa tappa è importante? Quando entrate in questa Biblioteca, camminate su un luogo di silenzio e di memoria. Sotto i vostri piedi non ci sono solo settimi murari, ma il ricordo di un giorno terribile che fermò il tempo. Questo sito ci parla della fragilità delle nostre città, ma anche della loro straordinaria capacità di rinascere, trasformandosi continuamente.