
Uno Scavo Inatteso.
Nel 2008, i lavori di sistemazione del presbiterio del Duomo hanno rivelato una sorpresa eccezionale. Gli scavi archeologici, resi necessari dalla Soprintendenza, hanno portato alla luce un palinsesto di storia che va dall’età ellenistica (IV-III sec. a.C.) al XX secolo, confermando che quest'area è sempre stata il cuore pulsante della città.
La Scoperta Sensazionale.
Il ritrovamento più importante è stato un lacerto di mosaico pavimentale a scacchiera bianca e nera, affiancato da due canalette per l'acqua (afflusso e deflusso). Questi elementi sono stati interpretati come un fonte battesimale paleocristiano.
La "Fossa Votiva": un Tesoro Liturgico.
Accanto al mosaico, è stata trovata una buca contenente oggetti liturgici dismessi con rispetto rituale:
Questi oggetti, utilizzati per i battesimi nel IV-V secolo d.C., furono sepolti intenzionalmente quando il fonte battesimale originario fu dismesso, per evitarne la profanazione.
Cosa Ci Rivela Questa Scoperta?
1. La Fine di un Mistero: La tradizione collocava la prima cattedrale sul colle Pancrazio. Questo scavo prova invece che il centro religioso era qui, dove sorge il Duomo oggi.
2. L'Evoluzione della Fede: L'abbandono di questa vasca grande (adatta al battesimo per immersione degli adulti) intorno al V-VI secolo segna il passaggio a un rito che includeva anche i bambini, richiedendo strutture più piccole.
3. Un Vuoto nella Storia: Dopo questa fase, le tracce si interrompono per circa 500 anni. Questo "vuoto" è legato alle invasioni longobarde e allo spostamento della popolazione sul più difendibile colle Pancrazio.
4. La Rinascita: Fu con la ricostruzione voluta da Federico II nel 1222, dopo il terremoto, che la cattedrale fu riedificata in questa sede storica, dando vita al maestoso Duomo che ammiriamo oggi.
Perché questa tappa è importante?
Questo sito non è solo le fondamenta di una chiesa. È la prova tangibile della continuità di vita a Cosenza, dal periodo brettio alla romanità, fino all'alba del Cristianesimo. Sotto i vostri piedi non ci sono solo pietre, ma le radici stesse della comunità cosentina.


